Quattro arance di rancore, rinsecchite come l’amore per la Sicilia

La frutta. L’essenza della Sicilia. Del sole. Il succo “dell’amuri“. Quello che c’è, che resiste e continua a crederci. Quello che c’era e che non c’è più. Il rimpianto che si diffonde, che si sparge, pernicioso ma pungente e gradevole, come riempie le narici quel profumo di quattro arance, che nel rancore diventano “rinsecchite”. Nondum matura est; nolo acerbam sumere, diceva la volpe, ed ha ragione ancora oggi. Mentre l’arancione di chiddi puma, ti riempie il cuore ed è come u suli, chiddu di Sicilia.

Ah la Sicilia! Un amore per chi vorrebbe conquistarla ma improvvisamente scopre che è ormai, irrimediabilmente troppo tardi. E allora l’uomo, quel qualcuno rifugiato tra vichi di paisi, si consola, parra puru chi iatti, e si domanda “che penseranno di me?”.

Nelle pieghe di quel merletto che è il mascariamento del cuore siciliano, fin troppo scassato da spergiuri e promesse, si nasconde il silenzio che vale più di milli paroli. Chhiù di milli pinzeri e di milli desideri

Il silenzio violato, abusato, avvelenato da parole sporcate, da quelle che indietro non le puoi riavere e che sempre e per sempre costituiranno il conto da pagare.

Sciascia scriveva: «Io credo nei siciliani che parlano poco, nei siciliani che non si agitano, nei siciliani che si rodono dentro e soffrono: i poveri che ci salutano con un gesto stanco, come da una lontananza di secoli […]. Questo popolo ha bisogno di essere conosciuto ed amato in ciò che tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice…». E come Sciascia anche noi crediamo nei silenzi, anche in quelli di quattro arance “rinsecchite”, anche in quelle di animali che se potessero parlare… anche in quelli di chi il sostegno l’hanno già ritirato e rinchiuso nel cuore di chi ha provato, senza dolore, un tradimento a cui, il siciliano è abituato. Tanto, i politici, quelli che “parranu..parranu” tutti gli stessi sono, ed a loro stessi solo pensano. Nel frattempo sulla Sicilia, nel bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, anzi per tre quarti, si solleva un nuovo sole, rosso, sfumato d’arancione, come un’arancia di Sicilia.

1 Comment

  • Candeloro Nania

    Ottimo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending Posts

© 2023 Created with Royal Elementor Addons