Siamo di fronte ad un bivio. O comprendiamo o ne restiamo sopraffatti. La Sicilia è rimasta senza esempi, senza modelli da seguire. Gli ultimi sono ancora quelli di don Pino Puglisi che sorrise ai suoi carnefici, inducendo il pentimento con quel semplice “me lo aspettavo”, quelli di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, laddove la professione di fede era “chi ha paura muore ogni giorno”.
SUPER EROI SONO QUELLI CHE DENUNCIANO E SI INCAZZANO
La nostra Sicilia ha bisogno di super eroi, ma i suoi, quelli ordinari li ha già. Sono coloro che denunciano, che pur avendo paura, guai se non fosse così, non si voltano dall’altra parte, ma hanno il coraggio di alzare la voce, di ribellarsi, di dire le cose come stanno, di prendere posizione, di fare, quindi, la differenza, di smettere di nascondersi guardando al proprio orticello che ormai è vituperato, profanato, unico con quello di tutti. Perché non esiste “un orticello” ma un solo campo ormai avvelenato da chi della mafia ne ha assimilato la cultura e l’ha trasformata in comunicazione.
La Sicilia ha bisogno di un nuovo modo di pensare, di reagire, che non sia fatalista, rassegnato e disfattista. Ha bisogno delle piazze, della gente incazzata, delle proteste, della voce alta che si contrapponga a chi continua a lanciare mezze parole a mezza bocca, che lanciano messaggi “soliti” di chi pensa che la Sicilia è “babba” e qualunque cosa gli propini se la ingoia.
ADESSO ARRIVA ZORRO!
Basta! Adesso arriva Zorro. Non farà la differenza, per carità, ma alzerà la voce. Alta sull’indifferenza e sul silenzio delle persiane che si chiudono se qualcuno grida aiuto, che vuole fare luce sul “mascariamento” quello vero, non certo quello manipolato da chi si maschera da vittima pur esercitando il peggio del linguaggio mafioso, di chi parla di “politica mafiosa” solo per continuare ad essere campione olimpionico del sistema della “banda bassotti” che incassa, spende e coinvolge solo chi ha deciso di farsi comprare, di chi dallo scaffale non si è mai tolto.
ZORRO ROMPE I COGLIONI MA ANCHE GLI SCHEMI ED E’ PERICOLOSO
Zorro è un sognatore, colui che non sa che il suo impegno è inutile. Che alla fine ha solo rotto i coglioni e non ha cambiato nulla solo perché c’è un giudice che si volta dall’altra parte e sceglie di non agire. Zorro è una piaga. Un inutile aforisma della stessa inutile professione di legalità in un’Isola che ha scelto la criminalità per campare, per non morire.
Tutto inutile, ma per principio, Zorro continua a spendersi in parole, in sfregi sulle chiappe, nella lotta agli Alcalde che si ergono a difensori di una legalità che spendono ma di cui non ne posseggono i diritti.
Zorro è siciliano, è rosso ed incazzato. Zorro è inutile ma rompe gli schemi per il semplice piacere di farlo, perché Zorro non possiede nulla e di nulla può rispondere.
Non risolverà un bel niente e non farà la differenza Zorro, lui questo non lo sa , ma di certo romperà i coglioni, e questo basta a dar un senso alla sua esistenza. Zorro è un simbolo, e qualcuno lo raccoglierà come bandiera caduta e la porterà, oltre il fronte, alla vittoria, O cadrà con essa. E questa sarà già gloria, e ciò servirà quale giustificazione ad un popolo che non sa alzare la propria testa.. rimanendo speranza senza futuro, futuro senza speranza. Ma Zorro non lo sa.