Continua il bollettino di guerra comandato a distanza dal “sindaco ombra” che dispone adesso al Sindaco di Messina (che è Basile, ricordiamo) di procedere al dimissionamento di TUTTI i CDA delle società partecipate del Comune di Messina.
Continua, quindi, il perseverare in quello che è diventato UN CASO nazionale.
Messina è l’unica città in Italia, infatti, ma anche al mondo, dove ad operare e decidere è un sindaco con il telecomando da Taormina ed uno a Messina che esegue. Una considerazione che nasce dalla logica che i CDA di aziende che gestiscono servizi essenziali per il pubblico interesse si dimettono solo per scadenza dei termini, per impossibilità personale, o per evidente incapacità che determina il venir meno del rapporto fiduciario.
Quindi, alla luce di questa considerazione, perché si DIMETTONO in un sol colpo tutti i CDA di tutte le partecipate del Comune di Messina? La sensazione è che non si stia esercitando il potere nell’interesse della città ma solo quello politico di un partito, un movimento, al quale il Sindaco di Messina (Basile) si è assoggettato supinamente senza fiatare. A chi serve tutto questo, dunque? I CDA sono strumenti di gestione di essenzialità pubbliche o mere caselle da gestire a proprio piacimento?